lunedì 16 giugno 2014

In bilico, tra pasticceria e scrittura

Quando sei piccola ti chiedono in ogni occasione cosa vorresti fare da grande. Sono passata dalla fioraia alla farmacista, ho avuto il mio perido da ballerina e... quando mi sono trovata a scegliere l'università non avevo la più pallida idea di dove sbattere la testa.
Eppure in ogni letteriana a Babbo Natale chiedevo una cucina, ogni volta che ce n'era la possibilità mi mettevo apacioccare creando gli intrugli più assurdi che potessi imaginare.
E poi quella volta, la battaglia di farina era stata memorabile. Tutto era coperto da una coltre bianca, ma non si trattava di neve fuori dalla finestra. Era una coltre polverosa e su tutti i mobili e il pavimento della cucina. Mia madre quella volta è stata una santa a farmi fare un gioco del genere. Ma dev'essere stato davvero importante se ancora me ne ricordo.
Dopo la laurea triennale mi sono accorta che piuttosto che passre la vita dietro una scrivania mi sarei sparata a un piede perchè avevo bisogno di creare e di fantasia. E intanto ero un'amatrice disperata che pasticciava con panna, zucchero, uova e farina per creare intrugli di ogni sorta senza conoscere l'esistenza di un mondo così ampio come quello della Pasticceria.

Come tutte le cose migliori, che avvengono per caso, a una fiera ho consociuto le due realtà che mi avrebbero cambiato la vita. Pasticceria Internazionale e Castalimenti.  Livia Chiriotti e Vittorio Santoro.

Da lì è iniziato il mio percorso, come il lancio di un missile. Percorso che ora come ora sento che mi calza come un guanto disegnato apposta per una certa mano.

Si si, non è tutto rosa e fiori perchè sono più complessata di quanto possa lasciar trasparire ma si, mi sento in un equilibrio instabile, in un bilico tra pasticceria e scrittura.

Tra una penna e una frusta. Tra un foglio pieno di inchiostro e una ricetta. Tra poesia e chimica. Tra punti e virgole e bilanciature. Cosa farò da grande? Non sono sicura di voler scegliere. Non sono sicura di doverlo fare. Sono entrambi fantasia. Entrambi creatività. Comunicare con mezzi diversi. Volare via e senza limiti. Due metodi di espressione e due specchi di una personalità. Due modi per non fermarsi. Per non sentisi mai arrivati. Quindi si, credo che mi terrò ben stretta la penna in una mano e la frusta nell'altra.

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